“L’arresto di Riina mi salvò la vita”
“Nell’autunno del ’92, Riina aveva deciso che sarebbe toccato a me, che avevo la colpa di essere stato esecutore del maxiprocesso di Falcone. Dovevano uccidermi col tritolo, a Monreale, mentre mi recavo a casa dei miei suoceri.
Trovarono difficoltà perché vicino al posto designato c’era una banca i cui sistemi di allarme interferivano coi timer mafiosi. Poi, a gennaio, arrivò la cattura di Riina e perciò sono qui a raccontare”. Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, in un’intervista alla Stampa.