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Vicini a Betlemme: Il patrocinio per il Presepe Vivente di Palazzo Quidera a Castelvetrano

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Vicini a Betlemme: Il patrocinio per il Presepe Vivente di Palazzo Quidera a Castelvetrano

La città natale di Gesù ha concesso eccezionalmente per la prima volta ad un presepe vivente il suo patrocinio.

Traduzione del Messaggio del Sindaco di Betlemme: “Da Betlemme la capitale del Natale, dalla Città in cui è nato Gesù, in questa santa stagione, vi mando i miei migliori auguri per in questo periodo di festa che sta per iniziare, affinché voi possiate vivere una felice e autentica stagione natalizia. Questa occasione sia per la vostra città d’integrazione e di crescita, spero che in tanti parteciperanno alla rappresentazione del Presepe Vivente, pieni di fede e che tutti possano vivere il vero significato della nascita Cristo. Ai miei auguri di buon Natale aggiungo l’auspicio che il vostro 2019 sia felice e prospero.”

 

Vicini a Betlemme, le ragioni di un presepe.
Extraordinary Patronage Bethlehem Municipality.

Perché facciamo il presepe? E perché il presepe vivente? La raffigurazione della natività ha origini antiche: i cristiani dipingevano e scolpivano le scene della nascita di Cristo nei luoghi di incontro, come le Catacombe romane. Quando il Cristianesimo uscì dalla clandestinità, le immagini della natività cominciarono ad arricchire le pareti delle prime chiese; mentre nel 1200 si iniziarono a vedere le prime statue. Come è noto, la scena della natività fu ricostruita per la prima volta nel 1223 da San Francesco d’Assisi, ritenuto l’inventore del presepe. L’idea era venuta al Santo durante il Natale dell’anno prima a Betlemme, visitando appunto la Santa Grotta. Francesco ne rimase particolarmente colpito, tanto che, tornato in Italia, chiese a Papa Onorio III di poter ripetere le celebrazioni per il Natale successivo. A quei tempi le rappresentazioni sacre non potevano tenersi in chiesa. Il Papa così gli permise di far celebrare una messa all’aperto a Greccio, in Umbria: i contadini del paese accorsero nella grotta, i frati con le fiaccole illuminavano il paesaggio notturno e all’interno della grotta fu inserita una mangiatoia riempita di paglia con accanto il bue e l’asinello. Quello fu il primo presepe vivente; una tradizione che si è diffusa pian piano un po’ dovunque e che abbiamo voluto introdurre anche a Castelvetrano, nell’artistica cornice del barocco palazzo Quidera di via Garibaldi, 40. Un modo questo per coniugare l’esigenza di rivivere la vera atmosfera del Natale con la riproposizione di un luogo della nostra storia, la storia di una città che oggi come non mai ha bisogno di riscoprire le sue radici e la sua identità. Volendo ripetere la magnifica esperienza dell’anno scorso, abbiamo un ulteriore motivo di gioia e di soddisfazione che ci piace condividere con tutti: lo straordinario patrocinio e la vicinanza spirituale del luogo dove si svolse storicamente duemiladiciotto anni fa l’evento che col presepe vogliamo rivivere, la Città di Betlemme, la cui Civica Amministrazione ci ha comunicato tale bellissima notizia attraverso il suo sindaco, l’avv. Anton Salman la cui vicinanza ed affetto sono stati dimostrati anche inviandoci un video messaggio. Uniti dunque idealmente alla patria del nostro Salvatore, ci accingiamo a vivere per il secondo anno questa avventura, nell’auspicio che i nostri sforzi possano contribuire alla rinascita interiore di ciascuno di noi, ma anche alla ripresa della nostra amata Castelvetrano.

Francesco Saverio Calcara

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