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“Tre giardini pubblici comunali abbandonati al degrado”. Lettera aperta di un cittadino castelvetranese

Degrado, incuria e abbandono a Castelvetrano. Lettera aperta di un cittadino
Foto: castelvetranoselinunte.it

Sociale

“Tre giardini pubblici comunali abbandonati al degrado”. Lettera aperta di un cittadino castelvetranese

Pubblichiamo di seguito una lettera aperta di un cittadino castelvetranese riguardo lo stato di degrado e grave abbandono in cui versano alcuni giardini pubblici comunali:

Preg.mo Dott. Caccamo, mi permetto di segnalarle lo stato di grave abbandono e degrado dei tre giardini pubblici comunali: il Parco delle Rimembranze, Villa Margherita, Villa Falcone e Borsellino. Dubito che in essi venga eseguita la benché minima pulizia ordinaria, data la considerevole quantità di spazzatura che quotidianamente vi si accumula.

Ciò avviene sotto gli occhi di tutti anche dei turisti che, in questa stagione, cominciano ad arrivare sempre più numerosi. In particolare presso la Villa Margherita, per la vicinanza con il Centro Storico e la chiesa di San Domenico, molti viaggiatori amano sostare per mangiare qualcosa e riposare un po’. Mi è capitato più volte, passando di lì, avvertire il loro disagio nel trovarsi in mezzo a rifiuti di ogni genere. Voi Commissari, con il comunicato stampa del 15 maggio scorso, relativo alle operazioni di gara per l’affidamento ed esecuzione delle demolizioni delle case abusive di Triscina, avete parlato di ripristino della legalità violata e del necessario contrasto agli abusi edilizi che hanno pregiudicato lo sviluppo turistico del territorio.

Tutto vero e condivisibile, ma le demolizioni di Triscina non serviranno, probabilmente, a risanare il paesaggio violato, mentre il degrado e la sporcizia della nostra città e delle sue borgate possono rappresentare per il turismo un danno altrettanto grave e pernicioso. L’applicazione intransigente delle disposizioni di legge e l’erogazione di rigide sanzioni forse rappresentano un deterrente utile, ma per un ritorno ordinato e condiviso alla legalità serve, soprattutto, una continua, ordinaria, quotidiana opera di sensibilizzazione e rigenerazione civica. I cittadini devono fare la loro parte pagando le imposte dovute, non sporcando gli spazi pubblici e collaborando attivamente per il buon funzionamento dei servizi di interesse collettivo.

Ma anche la Pubblica Amministrazione, che Lei guida da circa un anno, deve fare la sua. E fra i suoi compiti primari c’è, a mio avviso, quello di tenere i giardini pubblici puliti, con un minimo di decoro e sicuri per le persone che li frequentano. Lo stato di conservazione del verde pubblico è fra gli indicatori universalmente riconosciuti per misurare la qualità della vita nelle città. Avere cura dei giardini è la migliore forma di educazione civica e ambientale per le future generazioni. E’ stato detto: “Una città non vale più di un giardino di rose“. Magari non sarà vero, ma certamente un senso questa frase ce l’ha. Allora mi chiedo e Le chiedo: quali sono gli ostacoli che impediscono il normale svolgimento di questo servizio nella nostra città? Forse il Comune di Castelvetrano è sprovvisto di risorse, mezzi, personale adeguato per tale compito? Il suo dissesto finanziario è grave a tal punto da non consentire più un minimo di pulizia dentro le ville comunali? Eppure non ci vuole molto.

Alcune associazioni di volontariato, di cui faccio parte, in più occasioni, hanno ripulito queste aree e reso un servizio gratuito a costo zero, solo con un po’ di amore per la città e una buona dose di senso civico. Per questo genere di cose non servono grandi mezzi finanziari, non occorre contrarre mutui o ricorrere a provvedimenti eccezionali, basta solo il puntuale utilizzo delle risorse disponibili. Anche se un comune commissariato come il nostro per infiltrazione mafiosa deve ricorrere, necessariamente, a interventi straordinari per le illecite situazioni pregresse, il segnale che ci riporterà dentro le regole di una normale convivenza civica rispettosa della legge, sarà il passaggio alle “ordinarie buone prassi municipali”.

Le demolizioni e le sanzioni straordinarie che avete deciso lasceranno solo il senso frustrante dell’espiazione di una pena se, contemporaneamente, non saranno accompagnate da uno sforzo collettivo di ritorno ad una virtuosa, condivisa pratica quotidiana. Queste cose avrei preferito dirgliele di presenza. Per tale motivo ho avanzato formale richiesta di poterla incontrare il 22 marzo scorso. Mi è stato detto che entro pochi giorni qualcuno mi avrebbe chiamato per fissare un appuntamento. A distanza di circa 2 mesi sto ancora aspettando.
Cordialmente

Matteo Quartana

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