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Rifiuti sulla spiaggia dell’Acropoli: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”

Selinunte, volontari ripuliscono la spiaggia dell'Acropoli dai rifiuti di Ferragosto

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Rifiuti sulla spiaggia dell’Acropoli: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”

La spiaggia al di sotto dell’acropoli di Selinunte è una delle più belle presenti in Sicilia. Basta immergersi nella piccola pineta che funge da cuscinetto fra il centro abitato di Marinella e la zona archeologica per rendersi conto di essere di fronte a qualcosa di straordinario: le fragranze degli alberi di pino ed eucalipto si mischiano a quelle salmastre del mare, mentre le dune di sabbia dorata fungono da sipario adornato da gigli di mare, acacie, canne, giunchi e zigoli.

 

Rifiuti sulla spiaggia dell'Acropoli: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra” 4

 

Superata la prima curva si guarda verso occidente l’emergere dalla vegetazione dell’acropoli, con le sue mura di contenimento e la torre di Polluce e il tempio “C” che svettano in cima, in rapporto dialogico con il canale di Sicilia. Un simile luogo andrebbe tutelato in ogni modo e la pulizia dovrebbe essere costante.

Da più di due anni, invece, la spiaggia riceve le attenzioni di anonimi volontari che tentano di fungere da argine all’inciviltà di alcuni fruitori che, specie dopo i falò di ferragosto (in barba a tutte le ordinanze di divieto emesse), abbandonano rifiuti di ogni genere. Ogni anno vengono raccolti decine e decine di sacchi colmi di spazzatura prodotta da chi non ha rispetto per questo straordinario posto.

 

 

Cosa si potrebbe fare per valorizzare questa parte del parco archeologico che ambisce a diventare patrimonio dell’umanità? Da educatore credo che bisognerebbe innanzi tutto sensibilizzare i fruitori della spiaggia, ogni qual volta vi siano comportamenti non adeguati al rispetto del territorio. In parole povere, soprattutto durante i falò di ferragosto, bisognerebbe parlare con le persone che “gestiscono” i singoli fuochi e ricordargli che sono responsabili del decoro del luogo e che, alla fine della festa, dovranno lasciare il posto pulito. I lavori di sensibilizzazione sono però lunghi e richiedono costanza e tempo. Inoltre è probabile che la loro efficacia possa essere limitata: da questo punto di vista sarebbe importante sanzionare o mettere in atto un’opera di dissuasione a simili bivacchi, come hanno fatto nella vicina Menfi. Mentre la prima iniziativa può essere portata avanti da dei volontari, la seconda dovrebbe essere di competenza amministrativa. Siamo tutti a conoscenza della difficile situazione economica del nostro comune ma, considerata l’importanza di questo sito, sarebbe fondamentale un’attenta e costante pulizia. Per aggirare il discorso economico, si potrebbe ricorrere a forme di volontariato con progetti che richiedano l’utilizzo di detenuti con provata buona condotta, provvisti di autorizzazione e assicurazione, accompagnati da personale o da volontari autorizzati.

Osservando la nostra comunità emergono ombre e luci. Vorrei concentrarmi su alcune luci: in uno dei momenti più complicati per il nostro territorio molte persone hanno cominciato a ripulire il proprio territorio. Alcuni lo hanno fatto anche con una dose di esibizionismo, altri invece nell’assoluto anonimato. Non criticherò chi lo ha fatto, pubblicizzando il suo atto, per due semplici motivi: ogni opera di bene non può essere mascherata da vanità o tornaconto di qualsiasi tipo, bisogna semplicemente essere grati che questa sia avvenuta; inoltre, l’essersi esposti ha creato un effetto di emulazione e una voglia di associazionismo sano che è importante in ogni comunità. Il mio pensiero però va anche ai tanti volontari che in questo periodo hanno contribuito, nell’assoluto anonimato, a lasciare un atto di civiltà, seguendo, volontariamente o meno, un precetto cristiano: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”. A chi compie un gesto di bene in forma pubblica, io auguro altrettanto bene. A chi compie un gesto di bene in forma segreta, io auguro venti volte il bene effettuato.

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