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La missione romana per la salvaguardia dell’Ospedale di Castelvetrano

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La missione romana per la salvaguardia dell’Ospedale di Castelvetrano

Nicola Catania, Sindaco di Partanna, lo aveva annunciato il 30 settembre scorso, al Cinema Marconi, durante l’Assemblea indetta a tutela dell’Ospedale Vittorio Emanuele II dal Comitato Civico “Orgoglio Castelvetranese”: i Sindaci della Valle del Belìce, in quella occasione rappresentati da Giuseppe Castiglione, Sindaco di Campobello di Mazara, e dallo stesso Nicola Catania, avevano inviato una lettera di richiesta al Ministro della Sanità per la determinazione di un tavolo istituzionale su cui discutere del futuro dell’Ospedale di Castelvetrano. Primo firmatario di quella lettera è stato il Presidente della Commissione Prefettizia, il Dottor Salvatore Caccamo. Successivamente lo stesso Commissario ha avuto modo di comunicare al Presidente del Comitato, in occasione di un incontro per altre motivazioni presso il suo ufficio, che il Ministero aveva accolto la proposta di riunione con i Sindaci e che era stata fissata per il 6 novembre la data per il tavolo istituzionale su cui dibattere il contenuto del decreto Razza, per la parte che riguarda (e penalizza) l’Ospedale di Castelvetrano.

Al Cinema Marconi il Sindaco Catania, in rappresentanza di tutti i Sindaci della Valle del Belìce, aveva manifestato il suo apprezzamento per le sollecitazioni della classe medica, le azioni di protesta della cittadinanza attiva, ed in particolare per la raccolta, organizzata dal Comitato Civico “Orgoglio Castelvetranese” in diversi Comuni, di circa di 9.250 firme (tra quelle apposte sui registri del Comitato e quelle della petizione divulgata on line).
Ma le istituzioni, a suo parere, sarebbero state pronte a solidarizzare sulla battaglia in difesa dell’Ospedale muovendosi senza alcuna forma di contestazione o di contrapposizione. Se si fosse ottenuto l’incontro auspicato, la proposta da sottoporre al Ministero sarebbe stata quella di evitare di penalizzare un nosocomio ed un territorio rispetto ad un altro, facendo sì che possano essere applicate delle deroghe alla Legge Balduzzi che permettano di mantenere integra l’operatività di un Ospedale (il Vittorio Emanuele II, prossimo “Ospedale Valle del Belìce”) che interessa a tanti comuni e circa 100.000 abitanti, in una situazione territoriale tra le più esposte a rischi sismici ed ambientali dell’intera nazione.

Nella stessa occasione del 30 settembre il Sindaco di Campobello Castiglione, dopo avere denunciato l’offuscamento del territorio, privato del Tribunale, privato dell’esattoria, adesso a rischio di privazione anche dell’ospedale, ha marcato la sua delusione per i risultati della azione politica del nuovo governo regionale e nazionale nei confronti di un territorio che, da Campobello, a Castelvetrano, a Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, ed a tutta la Valle del Belìce ed oltre provincia, è accomunato da problematiche analoghe. Per Castiglione la scarsità di risorse finanziarie, di organico e di efficienza nei pubblici servizi, dovrebbe essere lo stimolo per tutti i rappresentanti politici locali ad unirsi senza distinzione partitica nella difesa del territorio, dell’Ospedale, come di ogni impellente esigenza per una popolazione sempre più sconfortata dal mancato sostegno delle istituzioni nella promozione di programmi di sviluppo.
Durante il mese di Ottobre un primo risultato, da queste azioni corali, è stato ottenuto: è arrivata la data della convocazione a Roma.

Le istituzioni locali, i cittadini, gli operatori sanitari sono sicuramente tutti schierati sullo stesso fronte ed ansiosi di conoscere i risultati di questa missione romana.
Il Comitato “Orgoglio Castelvetranese”, dopo avere esaurito la fase della raccolta delle firme, nei prossimi giorni presenterà agli uffici competenti dell’ASP la petizione per la sostituzione della denominazione del nosocomio castelvetranese.

La speranza è che in futuro si possa continuare a parlare dell’”Ospedale Valle del Belìce” come di una risorsa infrastrutturale in grado di assicurare in modo efficiente un servizio basilare per la qualità della vita dei cittadini di questa parte della Sicilia: la salute pubblica. Ma è anche auspicabile che questa prima azione solidale di diverse comunità appartenenti allo stesso nostro territorio dia l’avvio ad un modo diverso di manifestare, oltre che proposte di soluzione a situazioni di emergenza, anche attività programmatiche in grado di poter assicurare opportunità di sviluppo sociale ed economico a tutti i suoi abitanti.

Antonio Colaci.

Notizia dell’ultimo momento: l’appuntamento dei Sindaci della Valle del Belìce e del Commissario Caccamo con il Ministro della Sanità è stato rinviato di una settimana. Seguiranno altre notizie.

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