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Furto ai danni di Collins: scatta la solidarietà dei castelvetranesi

Dopo il furto ai danni di Collins, scatta la solidarietà dei castelvetranesi

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Furto ai danni di Collins: scatta la solidarietà dei castelvetranesi

La notizia del furto della bicicletta di Collins ha fatto rapidamente il giro della città ed ha smosso le coscienze dei castelvetranesi che hanno imparato a conoscere le virtù del giovane immigrato. E’ lui che da qualche mese dà agli abitanti esempio di civismo dedicandosi alla pulizia delle vie cittadine; è di lui che si sono preoccupate sui social tante persone che hanno imparato a volergli bene e si sono fortemente rammaricate, capendo cosa significhi per un immigrato come Collins il furto della bicicletta e dello zainetto, avvenuto in Piazza Principe di Piemonte venerdì pomeriggio, alla fine di una giornata di pulizie nel centro storico.

Dopo la pubblicazione dell’articolo che raccontava del furto subìto dal giovane in poche ore sono arrivate decine di messaggi alla redazione di Castelvetrano Selinunte. In un solo giorno al sottoscritto sono pervenute offerte per un numero di ben 6 biciclette.

Ieri mattina a Selinunte Rossana Bellafiore (nella foto), è stata la prima ad offrire la sua bicicletta a Collins, che ha potuto così tornare a muoversi tra “La Locanda” (il Centro di Accoglienza alle porte di Castelvetrano) ed i posti dove spontaneamente si reca a pulire oppure dove viene chiamato da cittadini che hanno imparato ad apprezzare i suoi gesti di civismo e si mettono in contatto con lui chiamandolo al telefono.

Nel pomeriggio di ieri Serena Navetta (Presidente del Tribunale del Malato) ha voluto mostrare anche lei quanto il brutto episodio occorso a Collins l’abbia commossa; ha voluto incontrarlo e donargli uno zainetto tra quelli dei suoi figli; ma si è anche preoccupata della sua sicurezza, regalandogli un nuovo giubbotto con i catarifrangenti da indossare quando va in bici con il buio.

Queste e le tante altre dimostrazioni di solidarietà che sono pervenute a Collins, o a chi lo sta aiutando, rappresentano in maniera evidente quale sia la vera natura della cittadinanza castelvetranese. Tante volte si è cercato di offuscare l’immagine di questa città e dei suoi abitanti con le notizie ad effetto che la stampa nazionale ha diffuso trattando di mafia, di evasione o di abusivismo.

Ma Castelvetrano è anche tanto altro. E la dimostrazione è venuta in pochi giorni dalle immagini trasmesse da Rai1, che finalmente ha reso merito alla città ed al suo territorio ricco di storia e di bellezze naturali con il servizio trasmesso Domenica mattina e con la celebrazione della messa dalla stupenda Chiesa di San Domenico; ma anche dagli slanci di generosità che i castelvetranesi hanno spontaneamente manifestato dopo l’episodio del furto subìto da Collins.

E allora sarà bene che tanta generosità non venga vanificata. Lanciamo da qui un appello: le altre biciclette che alcuni cittadini avevano destinato a Collins, gli zainetti e tutte le cose che liberamente si ritiene di poter destinare ai meno abbienti potranno essere raccolte e destinate, in occasione delle prossime festività natalizie, ad altri abitanti del nostro territorio, migranti o residenti che mostrino di essere persone bisognose ma nel contempo che abbiano la capacità di evidenziare il rispetto per il prossimo e per la città che li accoglie; magari su segnalazione di altri cittadini.

Nei prossimi due mesi si potrebbero raccogliere (per esempio a cura della Pro Loco) doni da destinare nel periodo natalizio a persone bisognose ma meritevoli. Sarebbero gradite delle proposte in questo senso.

Nel frattempo Collins ringrazia tutti i castelvetranesi per la generosità manifestata nei suoi confronti. Lui continuerà a pulire cercando di coinvolgere qualche altro amico immigrato nelle sue attività.

Parla un inglese poco comprensibile. Ma si aiuta nel dialogo con qualche parola in italiano. Quando lo vedrete in strada chiamatelo; lui risponderà sempre con l’educazione di chi sa essere grato di stare a Castelvetrano, terra promessa per chi, come lui, è scappato da fame o guerre. Ma che potrebbe diventare “terra promessa” anche per molti giovani che vi sono nati e che vanno aiutati ad interpretarla per ciò che meglio la rappresenta: una bellezza ritrovata e curata, da cittadini ed istituzioni, insieme.

 

Antonio Colaci

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