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Castelvetrano: la “perversa” logica dell’illogico

Castelvetrano: la "perversa" logica dell'illogico 1

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Castelvetrano: la “perversa” logica dell’illogico

Castelvetrano, Triscina, Selinunte sembrano avvolte in una sorta di (il)logica perversa che via via sta riducendo tutto ai minimi termini, enfatizza problemi atavici e ne crea altri, mi sa che bisognerebbe chiedere “aiuto” Freud ed alla sua “Psicopatologia della vita quotidiana”.

È difficile trovare una spiegazione con un minimo di logica a quanto, ad esempio, è dato vedere in materia rifiuti. Se Selinunte, pur non raggiungendo la decenza si può sostanzialmente definire “pulita” (aggettivo con una diversa valenza da regione a regione) non altrettanto si può dire di Castelvetrano. Basta uscire dall’autostrada (Castelvetrano Sud), percorrere qualche km per trovarsi davanti a barriere di rifiuti, per non parlare di alcune vie (sembrano territori di guerra).

Castelvetrano ha come biglietto da visita colline semi piramidali di rifiuti, Triscina, invece, ha le vie (speriamo ancora per poco tempo) invase tanto da doversi adattare ad un senso unico alternato. Beh, l’illogica perversione di qualcuno sarà quella di aver pensato che tanto ci sono le case da demolire e “chi se ne frega…dei rifiuti…”.

A fronte di un aumento della tassa-rifiuti (un classico quando si vogliono far quadrare i conti per non star lì a diventare matti) non corrisponde un servizio adeguato, bensì una ciofega (e per ora è andata bene viste le temperature). Come e perché: due semplici parole per due altrettanto semplici domande.

  • “Come è stata effettuata la gara di appalto per il servizio raccolta?”
  • “Perché (a parte la gara al ribasso) si appalta ad una ditta (evidentemente in grande difficoltà nello svolgimento del suo compitino) anziché ad un’altra?”

Pochi giorni e sarà Pasqua, in genere periodo che da il via alla stagione turistica. Cosa si offre al turista? Immondizia Tour? Un tour della decadenza?

Rifiuti, il porto di Marinella oramai alla frutta, un depuratore che lentamente se ne scende a mare e tutto ciò che ovunque è “normale” (segnaletica, manto stradale, semplificazione burocratica, pulizia in genere, sicurezza stradale) portano a pensare di essere in una trasmissione in stile “Scherzi a parte”, soprattutto quando si parla di colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Manca l’illuminazione essenziale (soprattutto agli svincoli), le cabine elettriche sono d’antan (anni ’50) e la grande novità, l’opera rivoluzionaria sono le “colonnine”! Non si possono sentire e nemmeno comprendere certe cose!

I manicomi sono stati chiusi da un pezzo, che tutto ciò ne sia la (il)logica conseguenza?

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