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Abusivismo, l’ex sindaco Vaccarino: “Dio salvi Castelvetrano dalle demolizioni”

Abusivismo a Triscina, l'ex sindaco Vaccarino: "Dio salvi Castelvetrano dalle demolizioni"
Triscina (Foto di Gianni Polizzi)

Sociale

Abusivismo, l’ex sindaco Vaccarino: “Dio salvi Castelvetrano dalle demolizioni”

Io sono assolutamente contrario a tutti gli abusi, anche quello tragico delle demolizioni! Questo chiaro intento appena per non interessare alla lettura delle mie considerazioni quanti, untori d’odio sociale, instillano gocce di curaro per conseguire l’unico piacere da loro ricercato, vedere soffrire i deboli e fare soccombere gli indifesi.

È esattamente quel che serve al martirio multiforme imposto alla nostra Città, non ultimo quello di avere una Comunità che soffre tanto, che si lacera nelle sue disgrazie, che serra le imposte per proteggersi dai venti impetuosi, che gira per le strade con lo sguardo attento soltanto ad evitare le buche per non inciampare. Che non allunga la sua vista nel timore di incrociare lo sguardo di qualcuno che magari poi potrebbe scoprirsi abitare nello stesso cortile del cugino di un vicino di casa di personaggi in odore di putridume mafioso.

Ho fatto venire molti Rappresentanti delle Istituzioni che erano stati “indottrinati “ dal verbo gillettiano televisivo e pensavano a chissà quale ammasso di fabbricati da suburbio da favelas brasiliane. Più hanno visto, più si sono resi conto della grande montatura. Pur nella constatazione che sarebbe stato certamente indispensabile un indirizzo urbanistico da piano regolatore con lo strumento dei piani particolareggiati. Esattamente tutto quello che tutte le Amministrazioni Comunali, tutte e di qualsivoglia colore politico, avevano ripetutamente richiesto. Fino al punto di ottenere la creazione di un Piano Comprensoriale Urbanistico intercomunale. Assemblea che si riuniva e funzionava perfettamente. A Partanna o a Castelvetrano. Deliberava all’unanimità e avviava tutte le procedure dovute per legge perché Stato e Regione provvedessero di conseguenza. Mai una risposta risolutiva. Provvedimenti tampone soltanto, e a singhiozzo! Puntuali impegni preelettorali da Deputati, Assessori, Ministri. Molto poco onorevolmente mantenuti.

Fino al 1967 era possibile costruire senza licenza, fuori dal centro abitato. Nel 1976 una prima sanatoria edilizia che non affrontava il problema del divenire, limitandosi a richiedere i pagamenti di oneri di urbanizzazione, di multe e di esose tasse. Serviva lo strumento tanto richiesto perché l’edilizia potesse continuare a funzionare in modo regolare ed ordinato. Perché anche chi non aveva grosse disponibilità economiche potesse realizzare una decente abitazione. Nella maggior parte dei casi, di prima ed unica abitazione. Chi aveva e poteva, costruiva nelle grandi aree lottizzate ad arte. Regolarmente approvate in ogni sede, locale e regionale! Ma quelle erano grosse imprese, e proprio perché grosse, comportavano una quantità di soldi che i modesti operai, gli emigrati, gli impiegati anche di concetto, senza premi di produzione, non si potevano certamente permettere.

Dio salvi Castelvetrano dalla mafia e da ogni prepotenza, quale che sia la veste che indossa. Muratori, artigiani vari, commercianti, fabbri, ceramisti, camionisti. Tutti lavoravano. Tutti contribuivano con il sudore gratificante alla crescita della Città, del Comprensorio Belicino. Magari poco informati del male-mafia perché troppo occupati nello svolgimento dell’onesto lavoro quotidiano.

Dio salvi Castelvetrano e gli onesti suoi Cittadini che si ritrovano oggi tutto il tempo libero per discutere giornalmente del gravissimo problema costituito dal latitante numero uno del mondo. Seguono il talk-show, senza sapere che significa trattativa-spettacolo. Apprendono che lo Stato investe da anni Uomini e risorse economiche i cui costi basterebbero per costruire molte più case di quanto non siano costate quelle dell’intera costa siciliana. Terra bruciata, postini e pizzinari, soldati e colonnelli, imprenditori collusi, politici corrotti, cugini e vicini di casa. Persone assolutamente lontane da ogni contesto mafioso. Tutti in carcere. O in Prigione. Ma, di Messina Denaro si sa dov’è e come si fa chiamare (diceva la Signora Principato!) ma, pare manchino i fondi per pagare il biglietto aereo e consegnarlo alla Giustizia Italiana che, così, continua a cercarlo. Nel frattempo lo Stato mostra i muscoli e… abbatte le case della povera gente! Dei Castelvetranesi che, giova ricordarlo, non hanno più la comune cittadinanza con lo scomodo latitante al quale opportunamente è stata tolta!

Dio salvi e protegga Castelvetrano. Il Ministro Minniti ha imposto, con sistemi e metodi da verificare nel tempo, l’abolizione delle elezioni democratiche. Ha affidato al Commissario la gestione del Comune. E luce fù ! ??? La sporcizia è diventata folklore permanente. Il traffico scorre veloce e ordinato come a Zurigo. Il deserto del centro storico aspetta… l’insediamento dei tartari. I servizi funzionano come mai e… la Gente è felice. A casa. In attesa dell’ennesima richiesta di tasse da pagare.

Il Ministro Minniti ha dimostrato che la consultazione democratica elettorale non ha alcun valore. Mortificato dal responso popolare che non lo ha voluto eleggere democraticamente e stato ugualmente “nominato onorevole” dal palazzo del potere. Qui, Dio salvi l’Italia!

Io sono contro le demolizioni. Se non si era capito del tutto, Lo sono quale comune cittadino azzoppato ingiustamente dal potere mafioso. Sono contro le demolizioni nella qualità di Sindaco e Amministratore delle passate Gestioni Democratiche perché esistono i sistemi per evitare un tale scempio umano. Basta soltanto provvedere immediatamente ad un piano di riordino urbanistico, Senza l’aiuto di Mosè che sposti le acque del mare.

Io sono contro le demolizioni e rivolgo viva preghiera a tutti i passati Amministratori della Città. Sindaci, Assessori, Consiglieri. Aspiranti passati, Aspiranti recenti e, soprattutto, aspiranti futuri, perché esprimano ufficialmente sostegno e conforto a Quanti oggi vivono con la tragedia di vedere distrutta un’abitazione che costituisce l’unica risorsa familiare. La solidarietà è una gran bella parola che riempie la bocca a chi la pronuncia troppo….senza sapersene riempire la vita.

Io sono contro le demolizioni. Dio salvi Castelvetrano……dalle demolizioni!!!

Antonio Vaccarino ex Sindaco

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