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Bici e zainetto rubati a Collins, il migrante che ripulisce le strade di Castelvetrano

Bici e zainetto rubati a Collins, il migrante che ripulisce le strade di Castelvetrano

Cronaca

Bici e zainetto rubati a Collins, il migrante che ripulisce le strade di Castelvetrano

Era il 1948 quando Vittorio De Sica mandò nelle sale cinematografiche italiane ed estere una pellicola che ebbe vari riconoscimenti (compreso un Oscar onorario) per i suoi valori artistici e sociali, essendo considerata ancora oggi come uno dei capolavori del neorealismo. “Ladri di biciclette” fu una delle migliori interpretazioni della situazione sociale in Italia nell’immediato dopoguerra: disoccupazione, miseria e drammi familiari determinati dagli stenti, erano i gravi problemi comuni ad una gran parte del popolo italiano. Ma situazioni come quelle illustrate nel film è possibile che si possano replicare ancora nel 2018? Sembra proprio di sì.

Collins Oniafo (spero sia esatto il nome che mi ha riferito) è arrivato dall’Africa attraversando il Canale di Sicilia come decine di migliaia di altri immigrati. Da un po’ di tempo a Castelvetrano è diventato noto a molti perché è lui che si prende spesso la briga di togliere le erbacce che crescono lungo i marciapiedi e di ripulire le strade cittadine, purtroppo gravemente trascurate dagli “operatori ecologici” ma anche dagli stessi abitanti. Dando, così, dimostrazione di senso civico e di una particolare inclinazione per il decoro e la pulizia, molto più di certi castelvetranesi che guardano agli immigrati con diffidenza.

Collins lo abbiamo trovato anche tra coloro che questa estate hanno pulito la spiaggia antistante lo Scalo di Bruca, un posto impraticabile fino al 23 Agosto, quando un gruppo di volontari decisero di eliminare una gran parte dei rifiuti che avevano lordato la spiaggia per tutta l’estate, nella totale noncuranza degli esercenti i locali pubblici vicini.

Venerdì scorso Collins aveva deciso di ripulire, per la seconda volta in un paio di mesi, la Via Marconi. Gli ho fornito gli attrezzi e, aiutato da me, ha fatto come sempre un lavoro eccellente che ancora oggi è possibile riscontrare. Nel pomeriggio, dopo avere mangiato un paio di panini donatigli da chi sa apprezzare le sue dimostrazioni di civismo, era montato in bicicletta per tornare alla sua attuale dimora. Nel passare dalla Piazza Principe di Piemonte è entrato nel negozio di tabaccheria per acquistare qualcosa ed ha lasciato la sua bicicletta e lo zainetto contenente le sue poche cose appena fuori dalla porta del negozio, convinto che in pieno giorno (erano circa le 16:30) aveva poco da rischiare. E invece sono bastate poche decine di secondi: quando è uscito bici e zainetto non c’erano più.

La sua disperazione era grande quando sono passato con l’auto dalla piazzetta e l’ho riconosciuto. Con il suo inglese appena comprensibile mi ha spiegato quanto gli era accaduto. Ho rivisto la scena che tanti anni fa mi ha commosso: nel film un operaio disoccupato aveva appena trovato un posto di lavoro da attacchino di manifesti; gli rubarono la bicicletta e senza non poteva più lavorare e sfamare la famiglia. Collins mi mostrava la telecamera sopra il negozio; ho chiesto al titolare della tabaccheria di vedere se ci fosse stata la possibilità di riconoscere il ladro della bicicletta.

Si tratta di un giovane bianco, uno di quelli che spesso girano vagando in 3 o 4 per il Centro, dediti proprio a qualche furtarello a danno soprattutto di anziani. Spero che le forze dell’ordine abbiano la possibilità di riconoscerlo e di recuperare la bicicletta del buon Collins.

Ma l’episodio fa riflettere, soprattutto sul fatto che nella piazzetta a quell’ora c’erano sicuramente tante persone che avrebbero potuto vedere ed evitare al giovane immigrato tanta disperazione, a chi, con le sue azioni, dimostra rispetto per la città che lo ospita e per i suoi abitanti, dai quali non merita sicuramente quello che gli è successo.

Sono convinto che molti castelvetranesi sanno apprezzare quello che Collins fa ogni giorno e cercheranno il modo per aiutarlo e fargli dimenticare il brutto episodio per il quale avrebbe motivo di dubitare che quello che fa per la città molti suoi abitanti non lo meritino.

Antonio Colaci

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