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Castelvetrano, tra abbandono del centro storico, immondizia, indecenza e topi in casa

Castelvetrano, tra abbandono del centro storico, immondizia, indecenza e topi in casa

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Castelvetrano, tra abbandono del centro storico, immondizia, indecenza e topi in casa

Nel pomeriggio di questa bella domenica due pullman sono parcheggiati davanti alla Chiesa di San Domenico. I “pellegrini”, dopo la visita alla splendida attrazione turistica che li porta in città, vagano alla ricerca di qualcosa d’altro per riempire la giornata, nella piazza e nelle vie del centro desolatamente deserte.

Alle 14 una signora mi ferma mentre rientravo a casa e mi chiede dove trovare un bar aperto; non le so rispondere; lei si lamenta di avere camminato a lungo e di non avere trovato la possibilità di un WC e di un bicchiere d’acqua: “Lo scriverò al Sindaco di Castelvetrano”, mi dice.
Con un sorriso amaro sulle labbra le rispondo “Mi dispiace”, ed infilo il portone di casa.

Di mattina mi aveva chiamato un’amica; anche lei abita nel centro. Era disperata; da diversi giorni uno o più topi (non si fanno vedere i bastardi) le stavano rovinando la casa. Mi ha mandato la foto di un panno da cucina dai bordi mangiucchiati dai roditori; altre cose era stata costretta a buttarle nella spazzatura (differenziata…!). Fatto ancora più grave, ha rischiato di perdere il suo cane, salvato grazie alle cure immediate sue e di suo marito dopo che il povero animale aveva ingerito il veleno sparso per eliminare il sorcio.
Altri abitanti del centro lamentano lo stesso grave problema; e dove non bastassero topi e cani randagi a determinare lo scempio del centro città ci si mettono anche gli “umani”: per citare gli episodi più recenti, le gomme di 15 auto tagliate, fiancate rigate con un punteruolo, un balordo che viene sorpreso a fare la pipì in un contenitore per l’umido messo fuori la porta. L’autore del bestiale gesto è sicuramente uno dei tanti “zombie” che vagano per il centro ubriachi o drogati e che frequentano le vie e le ville pubbliche lasciando in giro ogni tipo di schifezza. Alla faccia di quei buontemponi e perditempo dei “volontari” che si affannano a mostrare le loro doti di senso civico rinunciando a starsene belli quieti in famiglia a godersi il meritato riposo. Sono un volontario anch’io e spero che sia stata chiara l’ironia del mio dire (con la suscettibilità di tanti virtuosi abitanti della ex “Palmosa… Civitas” è meglio non scherzare troppo).
Già, la Palmosa Civitas. Sta facendo tanto rumore il post su Facebook di Cristaldi, attuale Sindaco di Mazara del Vallo, che, pur lodando l’efficacia socio-economica del Centro Commerciale, propone il recupero della città partendo dalla rivalutazione del suo Centro Storico.

Qualunque altra manifestazione di volontà, dichiarazione o sospetto di candidatura che si potrebbe determinare nel futuro remoto scenario politico-amministrativo di Castelvetrano non ha provocato un così acceso dibattito. Il sospetto che Cristaldi parlasse mostrando interesse per le sorti della città solo per interesse personale, come papabile sindaco, ha scatenato un dibattito sui “social” che ancora si perpetua, con auspici di taluni, proteste indignate di tanti altri e conseguenti smentite da parte del personaggio politico mazarese.

E intanto i topi ballano……., ho detto ad un gruppo di amici, che forse ancora non hanno ben compreso quanto i topi, ma proprio i roditori, ballano sul serio godendosi lo spettacolo, noi in attesa, loro nel timore panico che un “pifferaio magico” risolva i gravissimi problemi della città (per chi non la ricorda vada a rileggere la favola dei Fratelli Grimm).

Sta di fatto che Castelvetrano è in uno stato che rasenta la totale invivibilità. Gli sforzi perpetrati per attuare la raccolta differenziata dei rifiuti (che in molte strade avviene regolarmente, anche se spesso ad ore mattutine troppo tarde) contrastano con i mille gesti di inciviltà dei numerosi abitanti ai quali poco importa di continuare ad abbandonare rifiuti ovunque sia.

Allo sforzo estremo di alcuni vigili urbani fa da contrasto la sensazione diffusa che non si prendano adeguati provvedimenti contro gli incivili autori di gesti contrari al rispetto della città e dei suoi abitanti. Alla tenacia di tanti volontari che cercano di alleviare il peso di una gestione pubblica mortificata da ataviche carenze ed inefficienze fa da contrasto alla palese ed inspiegabile impossibilità di dare seguito ai loro gesti di senso civico con un’azione ordinaria nella cura quotidiana della pulizia delle strade e di tutti gli ambiti pubblici. Insomma, è tutto uno stridente contrasto, una contrapposizione di forze tra il bene ed il male che, a mio parere, è ben raffigurato nella foto allegata.

Ma che ci stanno a fare quei nomi illustri e pieni di dignità su una lapide bianca davanti a l’antro buio della villa loro intitolata, metaforica rappresentazione spettrale della ex “Palmosa Civitas”?

Questa è una domanda che siamo costretti a porre a chi in questo momento ci rappresenta: rispettosa Commissione Straordinaria, è possibile che tutto debba essere attribuito alla mancanza di risorse finanziarie a disposizione del Comune? E’ possibile che un esercito di dipendenti pubblici non siano in grado di gestire le tante emergenze che ci assillano tutti? E’ mai possibile che in un territorio sicuramente “supercontrollato” per la lotta alla mafia non si riesca a sorprendere in flagrante gli autori dei mille abusi che continuano a commettersi in barba alle regole del vivere civile? Se non bastano le risorse a disposizione è possibile ricorrere all’esercito?
Quando nell’ambito delle attività del Comitato Civico “Orgoglio Castelvetranese” il suo
vice-presidente Franco Messina aveva lanciato l’idea di definire Castelvetrano “Città Cancellata” si era levato un coro di profonda indignazione da parte di molti difensori della “civica dignità”. Bene, comincino loro a dirci come cacciare i topi dalle nostre case e come restituire a Castelvetrano ed ai castelvetranesi un briciolo di vivibilità, perché non se ne può veramente più.

Antonio Colaci

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