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“La demolizione della mia casetta realizzata a Triscina di Selinunte”. Lettera aperta

"La demolizione della mia casetta realizzata a Triscina di Selinunte. Assurda una tale ghigliottina". Lettera aperta
Foto di Gianni Polizzi

Sociale

“La demolizione della mia casetta realizzata a Triscina di Selinunte”. Lettera aperta

Pubblichiamo la lettera aperta di una donna di Castelvetrano che ha ricevuto uno degli avvisi di sgombero, emessi dal Comune, per l’esecuzione dell’ordine di demolizione di immobili abusivamente realizzati a Triscina.

“Preliminarmente affermando la coerente volontà di rispettare doverosamente la Legge, reputo comunque ineludibile sottolineare con questa istanza molte circostanze che rendono, a dir poco paradossale, una vicenda i cui risvolti umani hanno stravolto la vita mia e di mio marito, da sempre onesti lavoratori, mai interessati da qualsivoglia intervento giudiziario.

Oggi, purtroppo, colpiti dalla tremenda scure che vuole abbattere la nostra modesta abitazione realizzata a Triscina di Selinunte. E’ bene precisare che pure sommata al domicilio di Castelvetrano rimane sempre un oltremodo “modesto avere”!

Precisando che l’abitazione in questione è stata faticosissimamente realizzata per la assoluta necessità di salute fisica che entrambi i coniugi dobbiamo curare, soprattutto in questo ultimo decennio che ci ha visti sottoposti a delicati interventi chirurgici.

E’ certo un appello alla coscienza ma non un pietismo l’intento di questa mia, un appello rivolto agli Organi Istituzionali in indirizzo in uno con la necessaria esplicitazione di una realtà familiare che la minacciata demolizione distruggerebbe con la sola, arida applicazione di norme e codici.

Trovo assolutamente assurda una tale ghigliottina considerata la circostanza di avere osservato ogni prescrizione legalmente prevista. Non mi sono limitata a richiedere, preventivamente e in sanatoria, le autorizzazioni previste ma ho ritenuto doveroso, quale cittadina corretta, sostenerne i gravosi oneri fiscali.

Da oltre 33 anni ho pagato e pago regolarmente tutte le tasse, comunali, regionali e nazionali di pertinenza. Oblazioni insostenibili, ICI, IMU, TARI, TRASI e…..nesci dalla vita!!! Non ultima l’ingiunzione di pagamenti di aumenti deliberati dopo l’assolvimento delle normali rate. Senza dare spazio adeguato alla sospetta legittimità di tali gravami ultrafiscali. 33 anni di esborsi, pur nelle condizioni economiche familiari per nulla ottimali. Non trovo affatto comprensibile una così violenta azione amministrativa. Spazi occupati abusivamente? Area regolarmente acquistata con i pochi soldi che potevo spendere, non disponendo delle ingenti somme richieste in altre zone dove i grandi potentati economici avevano potuto ottenere l’approvazione di piani di lottizzazione. Decoro urbanistico ? Questa l’ennesima farsa.

La demolizione della mia casetta, resa possibile dalla mia autodenuncia con richiesta sanatoria, perché nella fascia costiera di 150 metri. Come quella di tanti altri nelle uguali condizioni la cui vista del mare è quasi preclusa dalle molte altre abitazioni realizzate più contigue al mare. Risultanti escluse dalla furia devastatrice demolitoria perché mai autodenunciatesi. Pur se presenti nelle aerofotogrammetrie poco osservate e per nulla tenute in alcuna considerazione. Mai paganti alcun onere fiscale. Legittimati i grandi investitori, protetti gli evasori. Quale Stato è quello che afferma autorità colpendo e distruggendo famiglie ricche soltanto di grande umiltà, animate unicamente da principi di correttezza sociale?

Ben più gravi sono i rischi di volontario autolesionismo di quelli cui magari si va incontro con l’angosciante presa d’atto che non di autorità , bensì di autoritarismo dittatoriale si tratta in casi come quello in questione che abbassa la scure sulla testa di Persone perbene . Considerata anche la circostanza che ancora si attende il pronunciamento da parte del Tribunale amministrativo regionale cui legittimamente ci si è rivolti.

Può il Presidente della Repubblica Italiana consentire una tale ignominia? E il Signor Ministro Minniti, nella ricercata affermazione di Legalità, aveva adeguatamente considerato lo strazio popolare di tali cinici indirizzi?

I Commissari che, per suo conto amministrano la nostra Città, sono davvero soltanto meri esecutori di ordini dittatoriali o possono pur permeare il loro operato dalla indispensabile Umanità?

Da troppi anni l’intera popolazione avverte la necessità di essere liberata dal gravissimo cancro mafioso, che imperterrito continua a beffare lo Stato che non può e non deve sacrificare i possibili interessi della Comunità quale danno da aggiungere a quello secolare che affligge l’intero Mezzogiorno.

Iddio ci salvi da ogni cattiveria”.

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